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La casa dell'Anguana: Dana





"... Pose a terra numerose candele bianche per delimitare il cerchio sacro.
Sul pavimento a Nord, elemento terra mise una ciotolina con del sale, ad Est, elemento Aria, un porta incensi con infilato un lungo bastoncino di incenso al gelsomino. A Sud, elemento fuoco, una grossa candela rossa e infine a Ovest, elemento Acqua, la ciotola con l’acqua della fontana.



Dana si mise al centro, in piedi e chiuse gli occhi, facendo lunghi respiri per trovare calma e concentrazione.
Cercava di allontanare da sé tutti i pensieri e le preoccupazioni concentrandosi su sé stessa e il suo corpo.
Il silenzio era denso nella casa e fuori nel bosco.
Dana si ritrovò seduta sulle tenere assi di legno del pavimento e con un sospiro inarcò la schiena dolorante.
Un altro profondo respiro e chiuse gli occhi per sentire.
La prima cosa che arrivò nella sua mente era la stanchezza, una lunga giornata piena di impegni e preoccupazioni, ma prontamente li eliminò come una manciata di foglie secche spazzate via.
Provò nuovamente a sentire il suo corpo e le giunse la sensazione piacevole del riposo.
Il bastoncino d’incenso stava impregnando con il suo profumo tutta la stanza e Dana socchiuse gli occhi osservando indolente le lunghe volute di fumo che si torcevano, si allungavano e creavano strane forme nell’aria.
Un lieve canto le venne alle labbra, appena sussurrato.
Luna luna luna, Diana
Luna luna luna, vieni a me.
Luna luna luna, Diana
Luna luna luna, vieni a me.”

Lo ripeté varie volte, mentre il suo corpo si abbandonava sempre più ad un ondeggiare lento..."


Tratto da "Figlie della Dea"

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