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Solstizio di Inverno

L'anno volge al termine e le notti si allungano, mentre le ore del giorno sono sempre più brevi, fino al Solstizio d'Inverno, il 21 dicembre. Solstizio dal latino "sol stat"significa  il Sole si ferma, il Sole infatti sorge sempre per tre giorni nello stesso punto e tutto sembra fermarsi e attendere. Dopo il Solstizio le giornate cominciano ad allungarsi, l'oscurità cede il passo alla luce che inizia a prevalere. 
Periodo dell'anno carico simboli e miti, derivanti da epoche in cui l'umanità viveva priva di tecnologie moderne e in cui il buio e il gelo significavano fame e  morte. Due i temi principali, la morte del Vecchio Sole e la nascita del Sole Bambino e il tema vegetale, la sconfitta del Re Agrifoglio, dell'anno calante, da parte del Re Quercia, l'anno crescente. 
Le genti dell'antichità si consideravano parte del cerchio della vita e ritenevano che ogni azione potesse influenzare i grandi cicli del cosmo. Così si celebravano riti per assicurare la rigenerazione del sole e si accendevano falò per sostenerne la forza e incoraggiarne la rinascita e i grandi monumenti megalitici sono testimoni di queste usanze.
A Stonehenge, cerchio di pietre vecchio più di 3000 anni, il sole del Solstizio sorge all'alba attraverso il trilite di sud-est proprio sopra la Altar Stone, pietra altare.
A Newgrange, Irlanda, nell'enorme tumulo del 3200 a.c., un raggio di sole percorre un lungo e stretto corridoio fino ad illuminare una piccola cella interna. Molto più tardi i celti racconteranno del Dio Lugh, sepolto a Newgrange, tomba e utero della sua rinascita. Sono numerose le tradizioni che vedono nascere un dio del sole o della luce in una caverna. Il sole nasce dall'utero caverna della Dea e qui naquero Dioniso, Hermes, Zeus, il persiano Mitra che il 25 dicembre nasceva in una grotta.
Il Natale è la versione cristiana della rinascita del sole, fissato per per tradizione il 25 dicembre da papa Giulio per celebrare Gesù come sole di giustizia e creare una celebrazione alternativa alla festa pagana dell'epoca, il Dies Natalis Solis Invicti di Roma.
L'albero di Natale rappresenta in realtà l'Albero del Cosmo nelle mitologie nordiche. Se appendiamo ai suoi rami luci e frutti dorati è per celebrare il mito solare. Esso collegava i tre mondi, abbissi inferi, la superfice terrestre e il cielo, fungendo da collegamento tra essi.
La Natura in questi tempi si riposa per prepararsi ad un nuovo ciclo e anche noi dovremmo riposare fisico e mente, approfittando delle vacanze per letture, meditazioni ed esercizi di rilassamento. Purtroppo non è così, in questa era consumistica fatta di corse ai regali e numerose celebrazioni, ci troviamo preda di ansia e stress.
Ci sono altri modi di festeggiare questa ricorrenza, decorando la casa con piante del solstizio o facendo un albero solstiziale decorato con tante rappresentazioni del sole, o possiamo alzarci all'alba e salutare il sole nascente e accendere candele e luci per rappresentare la nascita delle nostre speranze per l'anno nuovo. O preparare il ramo dei desideri, un ramo colorato d'oro con legati nastri di carta rossa con scritti dentro i nostri desideri e poi legati al ramo che verrà bruciato il giorno del 21 dicembre. Osserviamo le fiamme e meditiamo sulla rinascita del sole e sulla nostra rinascita interiore, brindiamo dicendo "Benvenuta luce del nuovo sole!" con brulè e dolci, lasciando una parte del nostro festino alla Madre Terra.

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