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 " Yama no yuki furu  tote mi ni mo narinikeri" "Sulla montagna, cade la neve, da poterla sentire."  Issa, Haiku scelti Stamattina esco un po', nonostante la pioggia sottile e fredda che sta lentamente sciogliendo la neve caduta ieri. Il mondo da bianco e puro com'era si sta trasformando in un luogo fangoso e triste che deprime anche me. Banshee come sempre trotterella davanti a me, annusando rametti e tracce, lasciandone di queste ultime lei stessa nella poca neve rimasta. All'ingresso del Boschetto si ferma: sono cadute varie piante e ostruiscono l'entrata. Il peso della neve bagnata e il vento hanno lasciato il segno e più avanti troveremo altri alberi caduti, radici nude rivolte ora verso il cielo. Sul sentiero delle Tane mi blocco io, troppe tracce che non conosco, mi fermo e osservo bene: cinghiali, numerosi esemplari sono passati di qui. Ingenuamente mi guardo attorno, non li ho mai incontrati dal vivo ho solo visto segni del loro passaggio, p...

La Dea nella storia

In principio era la Madre. Tra le sculture dell'età della pietra a noi note, ci sono 55 figure femminili e solo 5 figure maschili. Le figure maschili, di giovani, sono atipiche ed eseguite malamente, per cui è certo che non avessero valore culturale.  Nelle società primitive il ruolo maschile nella procreazione non era compreso: si credeva che le donne concepissero dalla luce della luna o per mezzo degli spiriti ancestrali. Nessuna sorpresa perciò che la donna divenisse il simbolo della Madre Terra, entrambe producevano misteriosamente la vita e la nutrivano. Le sculture paleolitiche femminili (tra cui la Venere di Willendorf- vedi foto) erano potenti simboli di fertilità, con ventri e seni enormi. La prima divinità che l'umanità concepì fu quindi Madre Terra e la prima società umana fu inevitabilmente matrilineare. da "La Dea delle Streghe" J.&S. Farrar

La magia delle Erbe e dei Fiori

Nei villaggi dei tempi antichi c'era sempre una strega bianca, la saggia o l'herbana, con il suo giardino pieno di strane erbe profumate. Probabilmente il suo giardino ospitava anche un rospo che, secondo i pettegolezzi sussurrati dai compaesani, era il suo famiglio. Ma la vera funzione del rospo in giardino era quella di tenere a bada gli insetti parassiti, perchè questa creatura innocua e intelligente si nutre d'insetti e perciò è amica di ogni giardiniere, a dispetto di tutte le leggende sinistre che circolano su di lei. Quasi sicuramente il giardino della saggia del villaggio era tutt'altro che ordinato ma era un luogo di magia, pieno di profumi, colori e mistero. Anche noi possiamo coltivare un giardino capace di portare fortuna e magia nelle nostre vite, grazie agli insegnamenti dell'antica tradizione erboristica. Per esempio, possiamo piantare erbe aromatiche  come la lavanda, il rosmarino, la salvia e il timo. da "Magia naturale" D. Valient...

La Processione dei Morti

Una credenza diffusa in tutta Europa sostiene che i morti tornano in processione a visitare periodicamente i luoghi della loro passata esistenza. Per alcuni questo ritorno non è altro che una forma di espiazione dei peccati commessi in vita; da noi prevale la credenza che essi tornino alla loro casa per nostalgia, per amore dei loro cari ancora vivi. Questi, a loro volta, li attendono la "Sera dei Morti", la vigilia del 1 novembre e preparano il loro piatto con cibi rituali, perchè anche i morti possano mangiare. E' appunto il "Piatto dei Morti" che va considerato come espressione di fede: se possono mangiare vuol dire che sono ancora vivi nell'Aldilà. In Valsugana preparano i secchi pieni d'acqua perchè si possano dissetare; se li trovassero vuoti, andrebbero a tirare i piedi a chi dorme. In altre zone, la figlia prepara la focaccia che la madre preferiva da viva; nel rovigotto mettono sul comodino una scodella di caffèlatte. Sono anche detti ...

Alla fontana delle Anguane e al Boschetto Delle Radici )O(

                              Vecchie leggende diffuse soprattutto nelle zone montane del Friuli e del Triveneto, ma presenti anche nel folclore della Laguna di Grado e Marano, parlano delle Anguane. L' anguana   (dal lat.   aqua =acqua, con sonorizzazione della   q , infisso nasale   n , aggiunta del suffisso   an , desinenza femminile   a ) nota come Agana nelle tradizioni friulane e carniche, è una   ninfa   tipica della   mitologia   alpina.

Il mio tamburo sciamanico

Da tanto ne volevo uno. Per me, solo per me. Perchè il suono del tamburo mi "risuona" dentro come nessun altro strumento, perchè le sue vibrazioni sono il battito della Terra, perchè è semplice, spontaneo, intuitivo. E cura. Ho valutato la possibilità di acquistarlo, molti negozi on line ne hanno  a disposizione, di varie misure e colori e tonalità; ma perchè non crearlo con le mie mani? Per sentirlo come una mia vera creatura? Per essere davvero connessa con questo nuovo compagno di percorso? Quindi... eccomi qui, in una bella giornata di inizio marzo ad iniziare il mio viaggio. Il processo inizia prima però... Serve una pelle apposita e un cerchio di legno delle dimensioni adatte (io ho scelto da 45 cm) e della gavetta per legare la pelle al cerchio. La pelle va purificata (palo santo o altro che preferite) e tenuta accanto a sè la notte, per "sentire" o sognare quel che ha da dirci l'animale che abbiamo scelto. La sera prima ho messo in bagno in un b...

La casa dell'Anguana: Dana

"... Pose a terra numerose candele bianche per delimitare il cerchio sacro. Sul pavimento a Nord, elemento terra   mise una ciotolina con del sale, ad Est, elemento Aria, un porta incensi con infilato un lungo bastoncino di incenso al gelsomino. A Sud, elemento fuoco, una grossa candela rossa e infine a Ovest, elemento Acqua, la ciotola con l’acqua della fontana.